"Come la scena di un film mi ha fatto riflettere sulla fragilità della vita e sull'importanza di ascoltare chi ci sta vicino"
Guardando il film su Rita Atria, ho vissuto un'esperienza emotiva intensa che mi ha riportato alla memoria il ricordo struggente della mia ultima conversazione con mia madre.
Nel momento in cui Rita telefona alla madre e non riceve risposta, ho rivissuto la sensazione di rimorso e di tristezza che ho provato quando mia madre mi ha chiamato il giorno prima della sua morte e io ho risposto in modo sbrigativo e impaziente non sapendo che l'indomani mia madre avrebbe avuto un incidente.
La consapevolezza di aver mancato un'occasione preziosa di dimostrarle la gratitudine, di essere sua figlia, di esserci per lei, mi ha colpito profondamente.
Guardando indietro, mi rendo conto che mia madre, in quel momento, aveva cercato di comunicare solo con me il suo bisogno di aiuto, ma io non l'ho saputa ascoltare.
Ora mi sento in colpa per non aver capito che dietro quella telefonata c'era qualcosa di più profondo e importante di quanto avevo immaginato.
Non c'è modo di sapere quando sarà l'ultima volta che parleremo con qualcuno o di quanto tempo abbiamo a disposizione per passare con loro, la vita è fragile e imprevedibile
Un ricordo doloroso, la vita è fragile e imprevedibile, e dovremmo essere sempre pronti ad ascoltare e ad offrire il nostro sostegno alle persone a cui vogliamo bene, mai dare per scontato il tempo che abbiamo con loro, e fare tutto il possibile per prenderci cura delle loro emozioni e dei loro bisogni ma non sempre è facile riuscire a capire chi ci sta accanto e di cosa hanno bisogno.
Ognuno di noi ha i propri bisogni, desideri e preoccupazioni, che possono non essere immediatamente evidenti per gli altri.
Anche solo un piccolo gesto di affetto o di ascolto può fare la differenza nella vita di qualcuno, e può far sentire loro il nostro amore e la nostra presenza.
illustrazione che raffigura una donna bionda con i capelli lunghi al telefono mentre sta camminando in un viale della pianura padana. Fai un ballon dove all'altro capo del telefono c'è la mamma, una signora mora con i capelli corti
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